Le emozioni possono essere tossiche?

Le scorie e le tossine presenti nel corpo non sono solo materiali ma anche di origine psichica.

E opportuno depurare il corpo sia da scorie inutili che ostacolano il normale funzionamento dell’organismo sia da tutte le emozioni e pensieri negativi che ci impediscono di essere migliori nella vita quotidiana.

Hai mai avuto la sensazione di avere un eccesso di pensieri negativi o di sentirti particolarmente pigra?

Di essere incline ad ammalarti spesso?

La tossicità delle emozioni è in grado di influenzare negativamente il funzionamento di organi e apparati abbassando anche le difese corporee.

Se la nostra “tavolo” mentale è imbandita ogni giorno da emozioni e pensieri negativi, non facciamo altro che mandare in Tilt non solo il nostro sistema immunitario, indebolendolo, ma anche la nostra testa che fa di tutto per trovare un equilibrio dinamico quotidiano.

Quando accumuliamo tanto stress e tante preoccupazioni- spesso infondate- o quando sostiamo eccessivamente negli stati emotivi negativi, stiamo creando e mantenendo dei modelli di pensiero e relazionali tossici che, prima o poi, finiranno per presentarci il conto. Pertanto, è importante ricorrere alla depurazione emotiva.

Ecco i segni che ci indicano se siamo carichi di tossine:

  • Essere inclini a influenza, raffreddore, tosse, mal di gola o allergie
  • Avere mal di testa acuti, vertigini, tremori lievi agli arti o scatti muscolari notturni
  • Dolori muscolari inspiegabili, soprattutto ai polpacci
  • Avere bassa energia
  • Sentirsi pigri al mattino
  • Non avere realmente appetito, ma mangiare per abitudine, piuttosto che per fame
  • La pelle è meno luminosa, più pesante e/o più grassa

 

QUALI SONO LE EMOZIONI TOSSICHE?

  • Rabbia

Se da una parte la rabbia ci dà la grinta per affrontare le cose e per affermare qualcosa di noi al mondo, dall’altra parte, se non è correttamente espressa o repressa può generare violenza che sfocia nei confronti dei più deboli. La rabbia in squilibrio è quell’emozione che ci fa sentire in ebollizione e ci fa scattare quando avvertiamo delle provocazioni. E’ quella emozione che se coltivata come rimorso o risentimento, non ci fa trovare la pace e la tranquillità ma ci fa sentire sempre amareggiati nei confronti degli altri e perennemente arrabbiati con il Mondo.

Lo sai che la rabbia correttamente espressa è quella che ti evita l’infarto?

Come esprimerla correttamente?

Nel corpo, la rabbia, come emozione si estende su tutti i muscoli e la sua sede organica, secondo la MTC(Medicina tradizionale Cinese) è il Fegato e la Cistifellea. E’ un’emozione, quindi di espansione che “va verso”, Parliamo quindi di un movimento fisico  che mi permette di “dire di me”, di “fare per me”, di “essere”, un emozione che “dice di me” al “Mondo” che mi circonda. Esprimere correttamente la rabbia ci mette in forte contatto con i nostri bisogni, con il “Chi Sono” per comunicarlo agli altri senza temere alcun giudizio. E’ l’emozione che ci fa dire realmente “NO” a una cosa che non voglio fare o “Basta” se voglio che quella cosa si fermi.   

  • Senso di colpa

Il senso di colpa è uno di quei sentimenti più negativi in assoluto di cui, tra l’altro, è difficile anche liberarsi, perché ci fa vivere continuamente in un circolo vizioso di comportamenti collegati al rimorso e al rimpianto. Quando ci autocommiseriamo, quando ci piangiamo addosso, quando facciamo di tutto per sentirci colpevoli e unici responsabili di una situazione ci creiamo i sensi di colpa.

Il suo punto riflesso è la bocca dello stomaco. Quando sentiamo che abbiamo creato un “vuoto”(di stomaco perché richiama alla fame), che non abbiamo fatto o dato abbastanza ecco che cerchiamo di riempirlo con altro: altri gesti e altri comportamenti compensativi.

Esempio tipico che si attua con i bambini: genitori che mancano tutta la giornata per lavoro, quando li rincontrano la sera, ecco che vengono viziati abolendo tutte le regole vigenti e magari messe sù dalla scuola o da chi li gestisce durante tutta la giornata.

  • Insoddisfazione

Un certo grado di insoddisfazione è necessario nella vita di ogni individuo, perché ci spinge a migliorare la qualità di vita. Ma quando diventa cronica, può sfociare in disperazione e mandare in tilt la mente. Evita di concentrarti su ciò che ti manca, goditi il presente e non sentirai che la vita ti scivola dalle mani.

  • Paura

La paura, spesso demonizzata, ha lo scopo di proteggerci e di farci sentire al sicuro. Quando viene utilizzata spesso come risposta e reazione alle varie situazioni che si possono presentare, ecco che diventa limitante, perché non esprime il potenziale che è in noi. Alcune persone sono così pregne di paura che non osano fare un passo per la paura di fallire, mantenendosi così in uno stato di ansia continuo.

La sede riflessa della paura è nel bacino. Come ti accorgi di un individuo dominato dalla paura? IL corpo si presenta molto rigido nei movimenti oppure lasso e i suoi pensieri sono giustificanti e limitanti pregni di “non so”, “non posso”, “ma”.

Processo di depurazione emotiva

La nostra società ci obbliga a non gestire le emozioni, a nasconderle, a negarle facendo rendendole dannose e tossiche.

Per attuare un processo di depurazione emotiva non è sempre necessario andare nel passato e nemmeno cercare le cause o i traumi originari. Ciò che è importante è far fluire l’emozione liberata dal giudizio. Vivete l’emozione da osservatore.

So che è difficile rivivere emozioni come la tristezza, la paura o la potenza della rabbia, ma ciò che ti permette di mantenerti in salute è proprio la consapevolezza del tuo mondo interiore.

Poniti queste domande: reagisci spesso con rabbia alle situazioni? Vivi spesso delle insoddisfazioni? Ti senti in colpa verso qualcuno? Provi rancore o risentimento?

Puoi provare anche tu ad analizzare quali sono le tue emozioni predominanti durante l’arco della giornata appuntandole in un diario, specificando anche l’evento vissuto. Scoprirai quanto è vasto il tuo bagaglio emotivo.

Questo processo di riconoscimento o consapevolezza è già di per sé terapeutico perché ti permette di analizzarti nella tua profondità. La consapevolezza toglie potere all’emozione stessa consumandola. Se, però, dovessi vedere che l’emozione da dover esprimere ti manda in tilt o è particolarmente carica ti suggerisco di affidarti ad un esperto.

BOX

Uno studio particolarmente interessante condotto presso la Harvard University, ha rivelato che quando sperimentiamo esperienze dolorose che non abbiamo elaborato, ma conservato dentro di noi le emozioni ad esse collegate, si attivano delle aree del nostro cervello come l’amigdala, il centro della paura, e la corteccia visiva. Quando le persone hanno accettato e “digerito” l’esperienza, la maggiore attivazione si verifica nell’area di Broca. Ciò significa che l’esperienza si è trasformata in racconto che smette di causare dolore e sofferenza.