Come sconfiggere la fame nervosa. Origini e Rimedi Naturali

“Ambrogio, voglio qualcosa di buono!”,

Lo slogan di una pubblicità degli anni 80 della Ferrero Rocher. Un cioccolatino che sazia l’anima più che la pancia. Ma quando è uno solo va bene, ma se sono troppi durante la giornata vuol dire che la fame nervosa inizia a fare capolino nella nostra vita, ingrassando eccessivamente.

Il comportamento alimentare è regolato dai meccanismi fisiologici della fame e della sazietà che permettono di garantire un equilibrio tra l’assunzione calorica e il consumo energetico. Tale meccanismo però non è l’unico a determinare il comportamento alimentare dell’uomo, ma bensì altri fattori come quello psicologico e sociale hanno un’influenza notevole nel determinare cosa, quando e quanto mangiare. Basti pensare al fatto che quando si è in compagnia si mangia di più.

La tavola rappresenta un momento conviviale che ci induce delle volte ad introdurre più calorie del dovuto e di conseguenza ad ingrassare più facilmente. Quando questo accade raramente, un ricco pranzo in piacevole compagnia, non arreca danno, ma quando accade spesso e magari con persone da cui invece vorremmo stare lontani, allora iniziano i problemi.

E’ stato stimato che il 75% del mangiare in eccesso sia dovuto ad una fame di origine emotiva. Invece che esprimere in maniera fluida le emozioni, preferiamo soffocarle ingurgitando cibo” confortevole”. Dapprima avremo un senso di appagamento e di soddisfacimento, ma passato l’effetto quel cibo in più, genererà senso di colpa e vergogna. Una cascata di emozioni negative che mineranno l’autostima, lo stato di salute e quindi la qualità della vita della persona.

Il corpo, saggiamente, per cercare di essere in salute deve trovare una forma di equilibrio. Quando abbiamo un surplus di emozioni tossiche, il nostro inconscio in qualche modo se ne deve liberare. Se abbiamo un contatto con il nostro “mondo Emotivo” elaboreremo le emozioni in maniera naturale, ma se le neghiamo (processo questo inconsapevole) esse troveranno sfogo o in una tensione, contrattura o malattia oppure si appagheranno attraverso l’assunzione di cibo. Rabbia, frustrazione, paura, ansia, tristezza sono alcune delle emozioni che sfoghiamo mangiando di più.

Il desiderio irrefrenabile di cibo o di “mettere qualcosa in bocca” e di uno in particolare, è segno che qualcosa dentro di noi non è in equilibrio.

Dobbiamo fermarci ad osservare la nostra vita.

A livello simbolico possiamo comprendere molto di noi dal tipo di alimento che andiamo a ricercare, ma in generale tutto il cibo rappresenta il collegamento con chi ci ha nutrito la prima volta in assoluto: la mamma. In questo processo però non si esclude la figura del papà che più che influire direttamente con il bambino ha un ascendente nella relazione con la moglie.

Possiamo comprendere molto di noi dal tipo di alimento che andiamo a ricercare.

Dolce(biscotti, torte, cioccolata): Questa è la fame nervosa più comune che quando si scatena è sintomo che ci sentiamo soli e non amati. In questo caso manca la gioia e la dolcezza nella vita che viene soddisfatta illusoriamente con la ricerca del dolce. Il problema è che l’aumento degli zuccheri nel sangue altera i livelli di insulina che inducono nuovamente alla richiesta del dolce. Il dolce zuccherino che non basta mai. Un circolo vizioso alimentare difficile da interrompere, ma non impossibile.
blankSalato( snack, patatine, taralli, pizza, insaccati…): La ricerca di questo salato, simbolicamente ha già il seme antico della figura del papà sottoforma di assenza nella vita familiare. Quando mangiamo salato richiamiamo acqua nel corpo. Questo elemento ci permette di essere più fluidi e sciolti. Perciò il desiderio di cibo salato simboleggia che abbiamo bisogno di relax e di entrare nel flusso della vita, di sentirci più vigorosi e vitali. L’effetto negativo della maggiore introduzione del sale è la pressione arteriosa che tende ad aumentare, quindi all’opposto del sentirsi rilassati perché genera stress e oppressione.
Caffè, tè e bevande eccitanti: “Ci andiamo a prendere un caffè?” Queste bevande nel nostro uso comune rappresentano la richiesta di maggiore concentrazione e di contatto sociale. In realtà sotto questa richiesta c’è il desiderio della compagnia e dello scambio che allenta tensioni e stress
Cibi croccanti: quando abbiamo un accumulo di rabbia e/o situazioni frustranti, ecco che abbiamo bisogno del cibo croccante da masticare che può portare ad una sensazione momentanea di distensione.

Molto più di rado è la fame nervosa con delle caratteristiche piccanti, speziate o aspre.

Perché proprio durante il periodo di dimagrimento o detox abbiamo più episodi di fame nervosa?

Il processo di termogenesi o di dimagrimento è attivato da ormoni stimolanti come la noradrenalina, lo stesso neurotrasmettitore che in quantità eccessive aumenta lo stress, origina una serie di pensieri conflittuali e la stessa fame nervosa.

blankUn meccanismo biologico che bruciando i grassi produce un surplus di energia che se addizionata ad una presenza di ormoni che producono malumore, ecco che gli attacchi possono presentarsi in modo più o meno frequente.

Quindi se da un lato stiamo dimagrendo dall’altro ci stiamo stressando inconsapevolmente per un effetto biologico naturale.

Controllare questo meccanismo è possibile affrontandolo su due fronti:

  • il primo è quello attraverso un percorso emozionale che ti faccia smaltire tutte le emozioni tossiche di cui si è diventati dipendenti nel corso degli anni
  • l’altro è con l’aiuto della Natura

Per combattere la fame nervosa possiamo certamente richiedere l’aiuto di Madre Natura sempre pronta con le sue infinite possibilità a risolvere anche questo particolare disturbo.

Le strategie possono essere diverse:

  1. limitare l’assorbimento di quello che si mangia;
  2. utilizzare fibre sazianti attraverso un vero e proprio processo meccanico,
  3. utilizzare estratti vegetali che agiscono riducendo il senso della fame;

Vediamo nel dettaglio questi tre approcci naturali.

La Gymnema Silvestris è una pianta africana da sempre utilizzata nella tradizione erboristica perché all’interno delle sue foglie è contenuto un principio attivo in grado di limitare l’assorbimento dello zucchero a livello intestinale riportando anche un’azione di aumento dell’insulina favorendo i livelli normali di glicemia. Questa strategia viene utilizzata non per trattare forme di alterazione del metabolismo glucidico (insulino resistenza, forme pre diabetiche che si rimandano al sapere medico) ma per limitare l ‘assorbimento di zuccheri dal tratto intestinale soprattutto in quei casi in cui la fame nervosa si riversa verso la ricerca dei carboidrati: pasta, farine e gli inevitabili dolci.

Alcuni estratti vegetali come Glucomannano e Nopal contengono al loro interno delle fibre solubili che a contatto con grandi quantità di acqua si rigonfiano, distendendo le pareti gastriche e   stimolando in maniera meccanica i recettori deputati alla trasmissione verso il cervello del senso di sazietà. Si tratta di rimedi vegetali formulate in compresse da assumere con abbondante acqua mezz’ora prima del pasto tuttavia non privi di effetti collaterali. Possono essere assunti solo da chi non assume alcun tipo di farmaco, perché queste fibre potrebbero interferire con assorbimento di molecole chimiche farmaceutiche. Si rimanda quindi la consulenza con un esperto prima dell’acquisto.

Esistono poi degli estratti vegetali che agiscono limitando il senso di fame a livello del sistema nervoso riequilibrando i livelli di serotonina ( Rhodiola Rosea , Griffonia)  , contrastando l’ ansia e il nervosismo( Melissa , Passiflora)  .Non per ultimo potremmo utilizzare per via inalatoria anche degli oli essenziali come l’Arancio dolce e il Mandarino , essenze che potremmo diffondere nell’ambiente attraverso specifici diffusori, oppure attraverso la via transdermica concedendoci alle mani  di esperti massaggiatori specializzati in Aromaterapia .