Freddo ed Umidità: nemici delle articolazioni

L’arrivo degli elementi climatici quali il vento freddo e l’umidità nella vita quotidiana ci dicono chiaramente che è finita l’Estate con le sue temperature calde e avvolgenti. I costumi, i vestiti leggeri e freschi di cotone e di lino vengono sostituiti nel guardaroba con felpe e giubbotti. L’espansività creata dalla spensieratezza dell’estate, la voglia di uscire e la convivialità, vengono man mano miscelate da un maggiore introspezione. Il nostro animo inizia naturalmente a prepararsi verso una forma di letargia con “il ritiro dei sensi”. Si tende a rimanere più spesso a casa, a ritirarsi prima e a rimanere più in famiglia; si entra in una sorta di ritiro spirituale percepito da chi è più sensibile.

Tutti questi elementi dettati dal sole che tramonta prima e dal clima, peggiorano quadri clinici a carico del nostro apparato osteo articolare ; ed ecco che come ogni anno si manifestano dolori alle giunture e rigidità dei movimenti.

La natura presenta un ventaglio di soluzioni :

  • azione lubrificante e idratante a rinforzo delle articolazioni come forma di prevenzione
  • azione antinfiammatoria per la riduzione del dolore in caso dell’inizio della sintomatologia dolorosa

 

L’azione lubrificante e idratante è data da principi attivi naturali quali acido jaluronico, glucosamina e collagene che spesso si ritrovano nella stessa formulazione al fine di promuovere l’idratazione nella capsula articolare. Queste sostanze, infatti, sono in grado di trattenere molta acqua all’interno dei tessuti cartilaginei lubrificandoli . E’ necessario agire in termini di prevenzione e di assumere prodotti naturali contenente questi principi attivi già da fine estate, per arrivare preparati ai primi freddi dell’inverno.  Seppur si tratti di integratori è sempre preferibile, prima di iniziare l’assunzione, chiedere il parere di uno specialista che potrà confermare la compatibilità di tali estratti con il proprio quadro clinico e soprattutto con eventuali farmaci. Non sempre un prodotto naturale è esente da effetti collaterali.

L’azione antinfiammatoria sul distretto articolare è garantita da due piante ben note alla tradizione erboristica: Artiglio del diavolo e Boswellia Serrata.

L’artiglio del diavolo è una pianta originaria dell’Africa meridionale il cui nome deriva dalla forma dei frutti a forma di artigli. La pianta nelle sue radici contiene dei principi attivi che sono in grado di inibire due enzimi: la ciclossigenasi e la lipossigenari la cui funzione è proprio quella di portare alla formazione dei mediatori dell’infiammazione con dolore, calore e rossore nel distretto interessato. L’artiglio del diavolo grazie ai suoi principi attivi blocca questa cascata infiammatoria determinando quindi una riduzione del dolore. Per questa spiccata azione, l’artiglio del diavolo trova largo impiego in caso di dolori articolari, osteoporosi, artrosi e per tutte quelle forme algiche che peggiorano in inverno. È sconsigliata in gravidanza, allattamento e va somministrata con cautela nei soggetti che assumono anti coagulanti.

La Boswellia Serrata è una pianta della tradizione Indiana da sempre usata in medicina Ayurvedica su dolori e tensioni muscolari. Dalla Boswellia si ottiene da una resina aromatica ricca di sostanze che modulano il rilascio di mediatori dei processi infiammatori, rappresentando un valido supporto anche a eventuali terapie farmacologiche. Presenta una buona tollerabilità anche per lunghe assunzioni senza effetti indesiderati sulle mucose gastriche come spesso succede per i FANS, farmaci antinfiammatori di sintesi.

blankVivere con il dolore articolare: e se c’entrasse la psiche?

Il corpo non mente(cit. di Luciano Marchino dall’omonimo libro) ci dice sempre la verità, ci parla in continuazione e lo fa proprio utilizzando l’apparato locomotore, uno dei più grandi comunicatori (quello che “parla” meglio di tutti). Una sana comunicazione è fatta da una persona che parla e l’altra parte che ascolta(o che dovrebbe ascoltare!). Il tuo corpo rappresenta l’altra parte di te. Chi porti a passeggio tutti i giorni è il tuo miglior amico; una persona che ti parla e ti ascolta. Ma tu quanto lo ascolti? Poco! Difronte a tutti i sintomi tendi a rispondere: “E’ stato un colpo di freddo, di vento, ho fatto un movimento a freddo, ecc”; mai che provi ad ascoltare ciò che quel dolore ti impedisce di fare.

Ciò che manca in questa società è l’ascolto dei sintomi che il corpo ci invia attraverso il dolore di una o più zone.

Il corpo ci dice esattamente come stiamo progredendo nella vita, se siamo fluidi o lineari, se abbiamo un forte carico che ci portiamo sulle spalle, se ci stiamo trascinando qualcosa nella vita, se abbiamo paura del cambiamento. Il corpo ci dice esattamente il nostro stato di salute, se siamo sereni oppure se viviamo perennemente nel conflitto, in relazioni imbrigliate e mal sane, se viviamo condizionati continuamente in regole morali e sociali che ci impediscono di ritrovare la serenità. Insomma il corpo parla ma siamo noi che dobbiamo fermarci ad ascoltarlo.

Non si tratta di semplici e ipotetiche interpretazioni: l’evidenza clinica(grazie anche agli studi effettuati dalla PNEI-Psiconeuroendoimmunologia) associata alla struttura di personalità, allo stile di vita, al modo di pensare, alla sessualità, portano a individuare nei vari sintomi dei messaggi ben precisi, che sono una manifestazione di sofferenza, di frustrazione e, nello stesso tempo, una richiesta di aiuto e un invito al cambiamento.

Nella società “ipercinetica” in cui viviamo, dove il rallentare e il fermarsi ad ascoltare sé stessi, compreso il corpo, sono condizioni poco esistenti. Siamo abituati a trattare il dolore come qualcosa da zittire subito, da spegnere immediatamente con un antinfiammatorio o un antidolorifico oppure a ignorarlo. Hai male al ginocchio? Pazienza! Hai dolore al collo? Passerà! Sintomi questi che se ignorati a lungo, diventeranno sempre più gravi sino a bloccare completamente l’articolazione.

Quando hai un certo dolore vuol dire che il corpo e la tua psiche ti stanno chiedendo di fare un movimento diverso; un’azione, una scelta da prendere differente rispetto alle precedenti. Il movimento che serve al corpo serve anche all’ anima. Una diminuzione di responsabilità, una condivisione dei problemi, una riduzione dei conflitti aumenterà lo stato di libertà dell’anima e di conseguenza l’alleggerimento dei dolori articolari.

blankDolori osteo-articolari? I consigli per vivere meglio

Non aspettare a curarti: quando compare una tensione muscolare trattala subito dopo esserti consultato con il medico. L’attesa prolungherà la sofferenza e l’abitudine a vivere con esso.

Non rassegnarti a vivere con il dolore: a meno che tu non soffra di sindromi particolari che ti inducono verso il dolore cronico, non smettere di cercare una cura che possa farti stare meglio.

E’ il caso di cambiare vita. Se ricadi nel dolore dopo ogni cura vuol dire che c’è un grosso cambiamento da attuare nella vita. Devi cambiare “terreno”, ossia modo e stile di vita. Probabilmente c’è qualcosa che vivi costantemente e che ti fa male.

Via la pigrizia: mantieni il corpo in movimento, questo ti aiuta a rinforzare i muscoli e alleggerire il lavoro della struttura scheletrica.

Impacco di sale caldo: un rimedio facile e veloce per i dolori articolari da umidità.

Scalda un po’ di sale grosso in una padella antiaderente e una volta caldo inseriscilo in una federa ben chiusa e applicalo ad esempio nella zona cervicale oppure lombare.